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«"Il vuoto è ciò che resta in un recipiente dove tutto ciò che si poteva rimuovere è stato rimosso". Sul finire dell'Ottocento, il grande fisico scozzese James Clerk Maxwell con queste parole rendeva omaggio a un maestro dell'Antichità. Già Aristotele aveva scritto che "lo spazio vuoto è un luogo che non è riempito da un corpo, ma che ha la capacità di essere riempito"; solo che lo Stagirita aggiungeva che i filosofi "non dovrebbero ammettere l'esistenza in natura di qualcosa che non è causa di alcun effetto". Nonostante l'ingiunzione di quello che per secoli è stato considerato il Filosofo per eccellenza, la comprensione della natura ha però sfruttato potentemente l'idea di vuoto. [...] A questo tema era dedicato il convegno interdisciplinare organizzato nell'autunno 2002 alla Villa Monastero di Varenna, dal "Piero Caldirola International Centre for the Promotion of Science". Qui filosofi, teologi, artisti e soprattutto scienziati hanno confrontato le reciproche posizioni. Come direttori del convegno, non possiamo che auspicare che questo volume, che ne contiene gli Atti, comunichi al lettore la pregnanza di problemi su cui possono incontrarsi coloro che cercano la spiegazione scientifica delle cose e coloro che indagano sul senso della nostra stessa esistenza».